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L' Albero della Vita

Per motivi riferiti nella spiegazione , ho cambiato nome alla “Ruota dell'Esistenza” , chiamandola “Albero della Vita” . ...

Il Vangelo è scomodo (seguito)

Ecco cosa dice Gesù ai suoi seguaci:
"Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16:24), e ancora: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, sua moglie, i fratelli, le sorelle e persino la propria vita, non può essere mio discepolo" (Lc 14:26). "Non chiunque dice: 'Signore, Signore', entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli" (Mt 7:21). "Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero" (Mt 1,28-30).
Ma se la nostra Fede è scarsa e vacillante, ci viene da dire: “Chi me lo fa fare di morire al mondo e di rinunciare ai piaceri della vita”?  Occorre pertanto conoscere bene la Parola di Dio per esserne convinti ed avere una Fede salda, robusta e perseverante per rendere leggero il “giogo” richiesto da Gesù, che poi ci incoraggia dicendoci:

   «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

   Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

   Beati i miti, perché erediteranno la terra.

   Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

   perché saranno saziati.

   Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

   Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

   Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

   Beati i perseguitati a causa della giustizia,

   perché di essi è il regno dei cieli.

   Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo,
   diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

   Rallegratevi ed esultate, perché grande

   è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt5,3-12).

“Chi segue me, non camminerà al buio" (Gv 8,12). ”Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Volete risorgere, guarire, rinnovarvi, uscire dai vostri sepolcri umani? Volete liberarvi dal vostro odore di morte? Fate vostra vita la mia Legge, come io faccio mia vita la Legge del Padre mio. Se voi mi imiterete nella mia obbedienza, vi farete come me e sul mio esempio, umili e miti di cuore, vi consegnerete totalmente alla volontà di Dio, voi risorgerete, non sentirete più l'oppressione e la stanchezza del vostro corpo che va in disfacimento. Il mio giogo è il contrario dei vostri vizi. Questi vi uccidono, vi dissanguano, vi lacerano l'anima, dissolvono la vostra vita, la riducono a brandelli. Invece il mio giogo vi risuscita e vi ricolma di vera vita”.
Queste parole sono di Gesù e con esse ci invita ad imitarlo se vogliamo davvero essere illuminati e liberi dalla cecità dello spirito. Perciò il nostro più ardente desiderio deve essere quello di approfondire la conoscenza della vita e del messaggio di Gesù Cristo.

San Paolo aggiunge: "Tutto è permesso, ma non mi lascio dominare da nulla! La carne ha desideri contrari a quelli dello spirito. Fate dunque morire in voi le impurità e le passioni terrene: fornicazione, adulterio, lussuria, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Per queste cose viene l'ira di Dio sui figli ribelli. E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene. Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di Colui che l'ha creato" (Col. 3:5-10). "Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con Lui, affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato" (Rm 6:6,7). Nessuno può resistere all'Amore di Dio! Pertanto "vestitevi dell’uomo nuovo; quello secondo Iddio creato in vera giustizia e santità" (Ef 4,24).
"Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi" (2Pt 3,9).
Quindi avendo crocifissa la vecchia natura, che è peccaminosa, diventa una cosa del passato.


Un detto ligure dice: “Ogni lasciata è persa”, ma io dico: “certe occasioni è meglio perderle che  trovarle”. Purtroppo il detto "parlano bene e razzolano male", va riferito non solo ad alcuni sacerdoti, ma anche a tanti politici, avvocati, magistrati, commercianti ed altri: illusi, credono che tu non veda e non sappia quello che essi fanno. Non può esservi retto comando e obbedienza se dalla nostra bocca non esce la verità e se le nostre orecchie non ascoltano la verità.

Sia i politici come gli uomini di legge e i cittadini devono respingere le false amicizie e ogni tipo di corruzione: "Chi (cor)rompe, paghi!" "Dura lex, sed lex". No permissivismo, ma pronte punizioni di adeguata severità e durata. Occorrono leggi drastiche per eliminare la mafia, i furti, le aggressioni, gli omicidi, la prostituzione, la droga e la pornografia.


Ormai, come regola, l'abilità dell'avvocato difensore e del cittadino disonesto, sta nell'eludere e circuire le leggi con scappatoie, malizie ed inganni. "Fatta la legge trovato l'inganno".
Alcuni processi durano anni. Di conseguenza migliaia di frodi e delitti rimangono impuniti. Innanzi tutto le democrazie presuppongono, almeno nei popoli sviluppati, che anche i mass media e i cittadini agiscano in base a criteri razionali e che siano capaci e pronti a sforzarsi per equilibrare diritti e doveri secondo giustizia. Essi devono tutelare il diritto e la libertà della persona, il rispetto della proprietà, della libertà religiosa (pluralismo), della libertà economica (capitalismo), della libertà politica (democrazia) del sistema ecologico, dell'equilibrio biologico, ambientale, sanitario, commerciale, etico. Sarai libero da ogni schiavitù quando saprai gestire la tua libertà.
Alla base dell'attuale crisi socioculturale c'è la crisi di identità cristiana. Difendiamo con coraggio gli antichi valori della nostra esistenza! Un cristiano non può accettare certi compromessi nelle questioni morali: o sei con Cristo o contro Cristo!
Gesù poi ci avverte e  ci rimprovera dicendoci:
"La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai"! (Mt 9,37). "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mc 2,17). "Guai a voi farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi scribi e farisei, ipocriti che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti, e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni di ipocrisia e d'iniquità.

Guai a voi che pagate la decima della menta, dell'aneto e del cumino e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Guai a voi dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!" (Mt 23,23-28; Lc 11,46). “Non giudicate, per non esser giudicati”! (Mt 7,1). Perciò "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perchè molti, vi dico, cercheranno di entrarvi e non ci riusciranno" (Lc 13,23-24).




 

La Terra è piena di morti che camminano e percorrono in discesa la comoda via larga che porta in perdizione. Essi credono di essere vivi e si affannano a inseguire le illusioni e le tentazioni di questo mondo...
Mio padre scrisse queste rime molto espressive:
Più m'incammino sul sentiero della Verità, più m'accorgo... tutt'intorno... dell'abisso che ci sta.
È quella strada dove c'è poca confusione, perchè una freccia segna altra direzione.
Infatti è la via larga, quella più corrente, più comoda, in discesa, che porta in perdizione, e la percorre gran parte della gente. Invece quel sentiero è stretto ed in salita, tortuoso e accidentato, percorso sol da chi sen va contro corrente per essere salvato. Seguendo quella pista, se arrivi in cima al monte, impagabile è la vista e già potrai toccare il cielo con la fronte.

L’ipocrisia è una simulazione della vera umiltà. E' tanto facile riconoscerla negli altri e così raramente in noi stessi che tutti la stigmatizziamo senza esitazione, sino a farla semplicemente coincidere con i farisei del tempo di Gesù, rendendoci ipocriti proprio mentre giudichiamo l’ipocrisia altrui.
La Giustizia ci impone di essere onesti sia nel pretendere che nel dare, di essere parsimoniosi e contemporaneamente generosi col prossimo, in particolare col povero rispettando il principio dell'eguaglianza: "Dare a ciascuno ciò che gli spetta".
 Gesù disse: "Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio" (Mt 22,15-22). "Nessuno può servire a due padroni: o infatti odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona (denaro)" (Mt 6,24). "È più facile a una “gomena” entrare per la cruna di un ago, che a un ricco entrare nel regno di Dio" (Mc 10,25). "A chi ha sarà dato, e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha" (Mc 4,25).
"Che giova all'uomo guadagnare tutto il mondo se (poi) perde l'anima sua?" (Mc 8,36-37).
Dio ha salvato l'uomo in Gesù Cristo e tuttora continua a salvarlo con l'infusione gratuita della grazia, ampiamente elargita secondo i nostri meriti, che consistono nella progressiva adesione al Vangelo.

Ricorda che "Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te" (Sant'Agostino).
Per un giusto ordine naturale, l'anima deve sottomettersi a Dio, il corpo all'anima, l'anima e il corpo a Dio. La carità intesa come "elemosina o assistenza" oggi dà fastidio, poiché è simbolo dell'incapacità di pensare al cambiamento strutturale della società in cui viviamo, ove la gran parte dei diritti umani sono stati via via ristretti ai "soli cittadini residenti". "Alle grida del disperato, risponde l’usuraio!".
Gli anziani, considerati in eccesso vengono individuati come un fattore di crisi, scomodi per le nuove generazioni.
Tra i forestieri vi sono gli stranieri immigrati, cioè gli estranei, non familiari, sia come lingua che come cultura, geografia, razza, colore, storia, religione. Indifferenza, esclusione o accoglienza sono le tre diverse opzioni di scelta nei confronti dello straniero. In alcune situazioni è difficile sapere cosa è giusto fare e cosa non è giusto, ma quando si sa cosa è giusto, dovrebbe essere difficile non farlo! Teniamo presente che Dio continua ad amarci in maniera unilaterale. I nostri sono gli anni in cui tutti gli immigrati, i poveri e la povertà, senza troppi pudori, rischiano di essere criminalizzati. Ma anche gli immigrati devono rispettare gli usi e costumi di coloro che li ospitano, senza approfittare, pretendere troppo e comportarsi male (Dt. 15,7-11; Ez. 34).

I migranti hanno perciò dei doveri e delle responsabilità nei confronti dei paesi che li accolgono. Primo fra tutti la responsabilità di contribuire al 'bene comune' del paese di accoglienza. Perciò, non si possono nemmeno dimenticare le parole di Gesù: "Chi non lavora, nemmeno mangi".

Osservare i comandamenti e i precetti della Chiesa non deve esser ritenuto un comando e una restrizione, ma una necessità per ottenere la salvezza e la Vita eterna.
I Comandamenti a favore della Carità e della Giustizia, contro la Superbia, l'Avarizia, l'Invidia, la Falsità, l'Ira, la Lussuria, la Gola e l'Accidia sono:
Io Sono il tuo Dio, non avere altri dei / Adora Dio con tutto te stesso / Ama il prossimo tuo come te stesso - Non odiare / Non maltrattare/ Non uccidere/ Ama il tuo nemico e prega per lui / Non essere superbo, ambizioso od orgoglioso / Non essere egoista / Non desiderare la donna d'altri o l'uomo d'altra / Non essere avaro né usuraio / Non essere dissipatore / Non desiderare la roba d'altri / Non invidiare la grazia altrui / Sii onesto nel pagare e nel farti pagare / Non rubare, non essere mafioso /  Vesti gli ignudi / Alloggia i pellegrini / Da' da mangiare agli affamati e da bere agli assetati / Visita gli infermi e i carcerati / Libera i pentiti / Sii imparziale nel giudizio, nell'accusa e nella difesa / Non essere indifferente né servile / Non far discriminazione di razza o di sesso / Non essere ipocrita.


L'uomo deve imparare ad essere in relazione con se stesso ("Conosci te stesso"), con Dio e con il prossimo; l'esempio ci è dato da Gesù. Già gli antichi filosofi greci considerarono il “nosce te ipsum” come il saper riconoscere i propri vizi e i propri limiti, primo vero passo verso l'illuminazione e la conoscenza della Verità (Gnosi). Saper esplorare il nostro intimo e quindi conoscersi, è un dono di Dio. Il secondo passo consisteva nel saper vincere se stessi, comandando il proprio ego, massima forma di potere, più importante che vincere il mondo esterno.
Anche un detto islamico dice: “La Guerra Santa è fatta di dieci parti; una fa la guerra contro il nemico, le altre nove fanno la guerra contro se stessi”. La cura o la trascuratezza del nostro terreno non è un fatto privato, ma collettivo e sociale. Molti nostri difetti crescono come erbacce (zizzania), seminate dal nemico nel nostro campicello, trascurato per pigrizia, debolezza, imprudenza e intemperanza. Da buoni agricoltori, occorre estirpare le erbacce e bruciarle, per liberare le potenziali positività e poterle finalmente godere insieme a tutti coloro che hanno a che fare con noi (vedi Mt.13,24-30). Dobbiamo usare la Virtù di Fortezza (forza dell'Amore), visualizzata come una bella fanciulla che con le mani sottomette un feroce leone (il nostro ego, forza bestiale degli istinti terreni). Così l'Amore vince la bestialità, la conoscenza vince l'ignoranza, l'ordine vince il caos, la Luce vince le tenebre e noi vinceremo il nemico. L'applicazione del Vangelo guarisce la gente ammalata, come un bisturi in mano ad un buon chirurgo.
Tramite i Doni del Discernimento e della Sapienza "possiamo discernere ciò che è bene da ciò che è male, come un occhio interiore; è una capacità visiva dello spirito, in grado di guidare i nostri passi sulla via del bene" (Papa Paolo VI).
Dobbiamo, anche se con molto impegno e fatica, coltivare e mettere in pratica tutte le Virtù messe a nostra disposizione dal Vangelo, separandole dai vizi ad esse contrari, che sono invece molto allettanti e facili  da mettere in pratica, ma che vanno eliminati.

    Ricorda che... per santo diventare, ogni Virtù devi possedere!
    Ricorda che... se una sola ti mancasse,
    avresti come un corpo handicappato,
    d'una mano o di un occhio mutilato!
    Ricorda che... la Fede, senza la Carità e le opere,
    non servirebbe a nulla.

Ecco le Virtù Teologali e Cardinali, con le Virtù  a loro opposte, ma complementari:
Alla Fede si oppone la Ragione; alla Speranza si oppone la Sicurezza; non può esservi Carità-Amore senza l’Avversione al male e la Severità;  non può esservi Virtù di Giustizia nei diritti senza Giustizia nei doveri;  non può esservi Fortezza senza Pazienza; egualmente alla Virtù di Prudenza nell'azione si oppone la Prudenza non azione; alla Virtù della Temperanza nell'azione si oppone la Temperanza non azione, in riferimento sia alla sessualità che all'alimentazione. 
Egualmente accade per le Virtù opposte ai vizi capitali: 
Contrapposta alla Dignità (contraria al vizio della Superbia) troviamo l'Umiltà (contraria alla meschineria); contrapposta alla Parsimonia (contro l’Avarizia) abbiamo la Generosità (contraria allo spreco); dinanzi al Retto Comando (contrario alla Tirannia) è necessaria l'Obbedienza (contraria alla disobbedienza); alla Resistenza al male, la Sopportazione (contraria all’impazienza); al Coraggio (contrario alla Temerarietà), la Mitezza (contraria alla paura alla viltà e all’arrendevolezza); alla Giusta condanna (contro l’ingiusta condanna), la Giusta difesa (contraria alla corruzione e all’ingiusta difesa); alle Buone Opere (contro le malefatte), la Giusta rinuncia ed omissione (contraria all’accidia); allo Zelo (contrario alla fretta), la Calma (contraria alla pigrizia); al Lecito Piacere (contro la lussuria), la Castità (contraria al ripudio); alla Fiducia (contro la gelosia), la Fedeltà (contraria all’adulterio); alla Sobrietà (contro la gola), il Digiuno (contrario all'anoressia); alla Sincerità-Verità (contro la falsità), la Riservatezza e il Giusto Silenzio (contrari all’omertà); al Compiacimento per il bene (contrario al compiacimento per il male), l'Afflizione per il male (contraria all’invidia).
Ogni Virtù va conquistata e mantenuta con una lotta continua.
Un guerriero della luce impara a dominare le tentazioni; se cade, subito si rialza e procede nel suo cammino sempre più vigile, prudente e temperante, cadendo sempre meno, fino a non cadere più!
Oggi tutti i desideri egoistici ed impuri si possono realizzare facilmente, in quanto la corruzione sta operando su tutti i livelli con un permissivismo vergognoso, per cui genitori e figli debbono reagire in maniera compatta "per salvare i salvabili". Il cittadino laico deve collaborare al piano di Dio messo in opera dalla Chiesa. "L'unione fa la forza"!
"L'indifferenza e la spensieratezza fanno debolezza". Non lasciamoci schiacciare dal maligno come moscerini inermi. Rivestiamoci dell'armatura di Cristo! "Svegliati tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà" (Ef 5,13-14). San Paolo dice: “Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1Cor 10,12-13).
Quindi, essendo conscio della situazione in cui ti trovi, cioè che Dio ti da' la via d'uscita e la forza per sopportare le tentazioni, datti una mossa!
Dei pochi che lottano per conoscere la verità e raggiungere il fine, solo pochi riescono a farlo; e di quelli che riescono è difficile che pur uno impari a procedere e a vivere secondo quella verità che ha conosciuto! Però tutto dipende dalla coscienza e dalla consapevolezza con cui si fanno le cose e si vivono le varie esperienze.
Che Dio ci aiuti!